Condizioni atmosferiche perfette (spesso condite da qualche folata di vento caldo proveniente dalle Alpi) e un percorso allenante hanno reso questa nuova edizione della classica tapasciata di Novedrate un ottimo test di fine anno in vista delle gare ufficiali in programma per il 2019.
Si parte dal centro sportivo di Novedrate per dirigersi verso uno dei rari tratti di sterrato ghiaioso dell’intero tracciato, fra il km 0.8 e il km 1.8, affrontando una leggera salita nei pressi del Laghetto dell’Imperatore ed entrando nel Parco della Brughiera Briantea dopo essere tornati nuovamente su asfalto. Ritroviamo il centro abitato nei pressi della frazione Cimnago, al km 3.6 e ripercorriamo alcune centinaia di metri in leggerissimo falsopiano a Novedrate, prima di gettarci in picchiata lungo la velocissima discesa posta al sesto chilometro, lunga all’incirca quattrocento metri. Una rapida svolta a destra e, subito dopo il primo ristoro, affrontiamo la prima vera salita del percorso, non ripidissima o particolarmente lunga, ma molto muscolare, che ci porta nel centro storico di Carimate, dove possiamo ammirare lo splendido e omonimo Castello di origine medioevale (km 7.3). Continuiamo a correre, mantenendo sempre un buon ritmo grazie alla discesa su asfalto, fino ad Asnago di Cantù, dopo aver oltrepassato il ponte sul Torrente Seveso (km 9.8). Da questo punto in avanti bisogna stringere un po’ i denti, perché ci aspettano diversi chilometri di salita costante ed inesorabile, pur senza particolari strappi violenti, ma che mettono comunque a dura prova le gambe. Lo sforzo dura sino al km 13.5, quando la strada inizia finalmente a scendere verso la frazione di Montesolaro (km 15), dove affrontiamo una nuova e breve salita di poco meno di mezzo chilometro, per poi ridiscendere ancora velocemente verso il ponte sul Torrente Serenza (km 16.3). Siamo quasi alla fine, ma ci aspetta ancora uno strappetto con un paio di tornanti molto muscolari che ci porta all’interno dell’abitato di Figino Serenza, prima della discesa e dell’ultimo tratto pianeggiante in territorio novedratese. Per quanto il dislivello complessivo sia stato di 268 metri, spalmati su un percorso di poco più di 19 km, la sensazione è stata quella di aver corso quasi sempre in salita, specialmente nella seconda parte, ma l’ottimo ritmo mantenuto dall’inizio alla fine, quasi sempre sotto i cinque minuti al chilometro, fa ben sperare per l’anno prossimo! Clicca sui link sottostanti e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/2043735745 https://www.instagram.com/p/BsAwU_dCl6f/
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Freddo intenso, il consueto stupendo paesaggio del Lago di Como e un bel sole invernale che fa capolino dalla pianura ci accompagnano lungo questa nuova edizione del Trofeo Magik Lake Como, che non tradisce mai le aspettative e ci regala un meraviglioso percorso ostico, in grado di piegare le gambe di molti corridori.
Si parte dallo Stadio Sinigaglia per poi costeggiare subito dopo le Mura ed entrare nel centro storico: un tratto semplice e pianeggiante, molto utile per prendere confidenza con il freddo e scaldare le gambe. Usciamo dal centro storico al km 1.7 passando attraverso la storica Torre San Vitale e iniziamo a salire leggermente su asfalto lungo la via che porta a Brunate per circa 700 metri e, al km 2.4, ci imbattiamo nella massacrante Salita San Donato, una ripida mulattiera su acciottolato, ricca di tornanti e costellata di gradini. La pendenza è così accentuata e la salita talmente inesorabile da costringermi a camminare al passo dopo qualche centinaio di metri, ma la vista che si gode sul lago sottostante dall’Eremo di San Donato (km 3.1) è tale da ripagarci ampiamente di tutta la fatica sin qui fatta. Il percorso continua però a salire con un altro poderoso strappo per almeno altri 300 metri, fino a raggiungere un tratto in saliscendi su asfalto, che ci porta fino al primo ristoro (km 4.2). A questo punto imbocchiamo l’ennesima salita, molto più dolce e graduale rispetto alla precedente e facilmente corribile in quanto su asfalto, che ci conduce sino al borgo di Civiglio (km 5.1). Continuiamo a salire correndo fino al km 6.5, quando entriamo in una strada bianca sterrata che ci porta nuovamente a Civiglio nei pressi dell’ottavo chilometro, quando ritroviamo finalmente l’asfalto e saliamo ancora, raggiungendo il secondo ristoro in frazione Laghetto (km 9.5). Ci attende ora circa mezzo chilometro di salita, l’ultimo tratto della quale veramente massacrante, corso interamente su una viuzza ripidissima posta alle spalle della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Brunate (km 10.1). I muscoli delle gambe bruciano, ma possiamo lasciarle andare liberamente correndo nella via principale di questa piacevole località di villeggiatura e ammirando le splendide ville disseminate in tutta la cittadina. Dal km 11 al km 15 ci gettiamo letteralmente in picchiata lungo strada asfaltata e aumentiamo il ritmo, rallentando solo un attimo per affrontare la scalinata che ci riporta nel centro di Como. Segue un breve tratto in saliscendi e raggiungiamo infine le rive del lago vicino alla stazione della Funicolare (km 16.8). Corriamo gli ultimi chilometri, pianeggianti e piacevolissimi, interamente sul lungolago, andando fino a Villa Geno, per poi tornare indietro e raggiungere infine lo stadio sempre costeggiando il lago. Una prima parte in puro stile trail ed una seconda parte più classica rendono il Trofeo Magik Lake meritevole di essere corso nuovamente, ma non sottovalutate i 731 metri di dislivello positivo, concentrati in gran parte nei primi chilometri di questa bella non competitiva, che si sviluppa per poco meno di 20 km. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/2036224160 https://www.instagram.com/p/Br2m6tZCua3/ Buone sensazioni e qualche miglioramento in termini di ritmo al chilometro in questa non competitiva, corsa ancora nella splendida città di Bergamo.
Poco meno di 16 km quasi interamente su asfalto, con 324 metri di dislivello positivo complessivo, sempre corribili e alla portata di qualsiasi corridore, pur con qualche strappo improvviso da non sottovalutare. Partenza tranquilla dall’ospedale di Borgo Palazzo in direzione del centro città, con leggera discesa nei pressi della Chiesa di Sant’Anna, ma al km 1.6 incontriamo la prima salita su acciottolato, che ci porta verso la Città Alta. Passiamo sotto Porta Sant’Agostino e svoltiamo repentinamente a sinistra, imboccando il panoramico Viale delle Mura, dal quale si gode di una splendida vista sulla sottostante Città Bassa e verso gli antichi palazzi signorili alla nostra destra. Si continua a correre in leggera salita fino al bastione di Porta San Giacomo, quando scendiamo velocemente su acciottolato per poche decine di metri, svoltando immediatamente a destra prima della Chiesa della Madonna del Giglio e riprendendo a salire lungo la scenografica Via Tre Armi, dalla quale è possibile ammirare le imponenti mura soprastanti e, nei pressi del quarto chilometro, la massiccia costruzione della Cannoniera di San Giovanni. Al km 4.3 iniziamo finalmente la veloce discesa che costeggia le abitazioni di Borgo Canale (quartiere natìo del celebre musicista Gaetano Donizetti), che abbandoniamo poco dopo aver oltrepassato la Chiesetta di Sant’Erasmo. Al sesto chilometro imbocchiamo una stretta scalinata su acciottolato alla nostra destra, piuttosto dissestata, che ci costringe a prestare un po’ di attenzione mentre scendiamo fino in pianura (km 6.6). Svoltiamo ancora a destra per raggiungere il meraviglioso Complesso Monumentale di Astino, iniziando dapprima a salire leggermente e con gradualità, per poi affrontare un violento strappo dal km 7,5 al km 8,7, dopo aver oltrepassato il Tempio dei Caduti e il Palazzo degli Angelini. A questo punto del percorso possiamo finalmente lasciare andare le gambe e aumentare di nuovo il ritmo mentre torniamo a Borgo Canale e passiamo accanto alla Cittadella, nei pressi della quale inizia una doscesa veramente veloce, che ci porta ad attraversare la bella Porta San Lorenzo e giungere infine a Valverde, dopo essere passati accanto all’omonimo Castello e alla Chiesa di Santa Maria Assunta. All’undicesimo chilometro entriamo in un parco, costeggiando per breve tratto il Torrente Morla e al km 12 ci ritroviamo in Città Bassa. Ormai il percorso non presenta più asperità di rilievo e l’asfalto pianeggiante ci consente di tirare un po’, abbassando ulteriormente il ritmo finale di questa bella tapasciata, davvero ricca di arte e storia e piacevolissima da correre. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/2019524738 I muscoli sono ancora un po’ doloranti a causa degli ultimi allenamenti di potenziamento in palestra, ma nulla e nessuno poteva dissuadermi dal concedermi una rilassante non competitiva all’interno del Parco dei Colli di Bergamo.
403 metri di dislivello positivo, senza particolari asperità, ma comunque sempre allenante, per un totale di 18 km precisi al traguardo. Si parte dalla frazione Monterosso per poi proseguire lungo la strada asfaltata, in leggerissima discesa, fino a Conca Fiorita. Dopo poco più di un chilometro e mezzo giungiamo al Torrente Morla e iniziamo a far lavorare le gambe, affrontando una salita davvero impegnativa, che si trasforma ben presto in un vero e proprio sentiero sterrato, con lunghi tratti di acciottolato. Al km 2.2 abbandoniamo il sentierino e continuiamo a correre in salita, questa volta su asfalto, all’interno della scenografica frazione di Valverde. Subito dopo aver oltrepassato la Chiesa di Santa Maria Assunta, la strada sale con pendenze davvero rispettabili, tornando su sterrato al km 2.7, ma al km 3.2 assaggiamo nuovamente l’asfalto, continuando a salire senza sosta fino ai contrafforti settentrionali dell’imponente Castello di San Vigilio (km 4.4). Il paesaggio circostante è da mozzare il fiato e, mentre attraversiamo piccoli borghi dal sapore medioevale, tocchiamo il punto più alto di tutto il percorso a quota 475 metri al km 5.7. Da qui fino alla base orientale del Colle Roccolone (km 9), a Sombreno di Paladina, possiamo finalmente aumentare il ritmo e goderci dapprima una lunga e ripida discesa, ricca di tortuosi tornanti, subito seguita da un tratto relativamente pianeggiante fino alla Ciclabile del Quisa, quando ci inoltriamo in un tratto boschivo in leggera ed improvvisa salita (km 9.7). Scolliniamo seguendo il corso dell’omonimo torrente e la temperatura si abbassa bruscamente (ci troviamo lungo le pendici dei colli esposte a settentrione), ma l’ultima vera difficoltà deve ancora arrivare, perché al km 11.8 la ciclabile diventa sentiero, inerpicandosi per circa un chilometro prima di scendere nuovamente a valle, in frazione Pontesecco. La discesa ci consente di aumentare ancora la velocità fino a Valtesse, per poi rallentare leggermente nell’ultimo tratto, ricco di saliscendi, ma privo di particolari difficoltà. La Corri per Telethon si rivela dunque una tapasciata decisamente interessante, fortemente paesaggistica come tutte quelle corse nei dintorni di Bergamo e adatta a qualsiasi corridore. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/2008458651 Dura, a tratti durissima, con sentieri da trail running che si inerpicano sulle montagne o tracciati nervosi semicollinari in mezzo al bosco. Questo e molto altro ancora è la Strapalazzago, una bella non competitiva a metà strada fra la riviera di Pontida e la Valle Imagna.
Si parte subito in salita, senza nessuno sconto, raggiungendo in breve il centro storico di Palazzago, dopo essere passati accanto alla Chiesa di San Giovanni Battista, per poi imboccare una stradina in discesa che ci porta fino al ponte sul Torrente Borgogna, continuando fino a raggiungere la storica e suggestiva Contrada Borghetto. Al secondo chilometro raggiungiamo finalmente il primo sentiero sterrato, guadando il Borgogna e risalendo in maniera piuttosto violenta fra il km 2.3 e il km 2.7, incontrando ancora brevi tratti su asfalto, ma continuando inesorabilmente a salire fino all’incantevole Località Burligo, dominata dalla Chiesa Parrocchiale di San Carlo Borromeo (km 3.4). Abbandonata la frazione ci si inerpica ancora per quasi un altro chilometro, nei pressi della Forcella di Burligo (km 4.1) , per poi ridiscendere velocemente fino al torrente Borgogna (km 4.6). Ma è proprio a questo punto del percorso che gli organizzatori ci regalano una massacrante salita in puro stile trail, dalle pendenze proibitive, costellata di tornanti, sassi e radici affioranti, fino all’abitato della frazione Ciocallo. Un chilometro intero che taglia fiato e gambe! Il successivo tratto in discesa su asfalto, che ci consente di rifiatare, ci riporta a Burligo (km 7.2) e in Contrada Precornelli, ma nei pressi del km 8.8 inizia una nuova salita su asfalto di poco meno di due chilometri e con pendenze accettabili. Possiamo poi rilassarci a fare andare le gambe dal km 10.5 al km 14.5, sfruttando un altro lungo tratto in discesa su asfalto, per addentrarci infine nel boscoso Sentiero del Golf, spesso nervoso e con improvvisi cambi di direzione, lungo all’incirca un paio di chilometri. Ci attende un ultimo sentiero sterrato in leggerissima salita prima della contrada medioevale di Carosso e, al termine dell’omonima Scaletta, raggiungiamo infine il meritato traguardo. La forma è ancora ben lungi dall’essere perfetta, ma 18,15 km totali, con 704 metri di dislivello positivo complessivo non sono comunque da sottovalutare. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1996642308 |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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