Ancora l’ennesima domenica di maggio bagnata dalla pioggia e da un tempo inclemente, ma il percorso della Stramontisola Trail è così bello e affascinante da farci dimenticare questa primavera ancora non pervenuta.
Un trail duro, con pendenze notevoli, stretti sentieri sterrati nel bosco, discese tecniche e veloci e un panorama mozzafiato dall’alto della più grande isola lacustre dell’Europa centrale e meridionale. La partenza è veloce, in piano e su asfalto, mentre costeggiamo la litoranea di Peschiera Maraglio per poco più di un chilometro, prima di svoltare sulla sinistra e imboccare un breve tratto di asfalto in salita per trecento metri. Al km 1.4 ci lasciamo alle spalle l’asflato per addentrarci nel bosco che ricopre gran parte dell’isola. La salita è durissima, sfiancante, con pendenze proibitive, costellata di roccette affioranti e radici, spesso scivolosa a causa della pioggia che continua a scendere senza sosta. Respiriamo un po’ nei pressi dell’abitato di Cure (km 2.9), quando svoltiamo a destra per affrontare l’ultimo tratto di salita nel bosco, condito da un breve passaggio su roccia molto suggestivo. Al quarto chilometro esatto, a quota 602 m. Raggiungiamo il Santuario della Madonna della Ceriola, preparandoci alla successiva e pericolosa discesa su gradini e acciottolato, lunga all’incirca 800 metri, che si snoda su stretti tornanti fino al km 4.8. Un paio di scivoloni trattenuti a stento e mi rigetto in picchiata, approfittando di un leggero miglioramento della pendenza e del ritrovato sterrato, che mi permette di avere maggiore presa sul terreno fino al km 5.9. Attraversiamo il piccolo paesino di Masse, passando accanto alla Chiesa di San Rocco e continuiamo a scendere, alternando tratti di sterrato e di asfalto, fino a oltrepassare le frazioni di Olzano (km 6.8) e Carzano (km 7.7). A partire dal km 8.4 la strada ricomincia a salire leggermente e, dopo un paio di centinaia di metri, affrontiamo un nuovo sentiero sterrato che ci conduce fino a Siviano (km 9.1). Nei pressi del Comune e della vicina Chiesa dei Santi Faustino e Giovita imbocchiamo un lungo e ripido nastro di asfalto che mette a dura prova le gambe, mentre la pioggia continua a scendere copiosa. Dal km 9.8 l’asfalto diventa sterrato e la salita continua inesorabile fino al km 10.5, prima di iniziare una discesa, a tratti ancora molto veloce. Attraversiamo l’abitato di Senzano (km 11.1) e Menzino (km 11.8) e, inaspettatamente, ci attendono gli ultimi trecento metri di salita su sentiero nel bosco, prima della definitiva discesa finale su asfalto che ci porta sino alla frazione costiera di Sensole (km 13.5). Ci godiamo l’ultimo chilometro, splendido e pianeggiante, ammirando il brumoso paesaggio circostante. I chilometri percorsi in totale risulteranno essere 14,3 con un ottimo dislivello totale positivo di ben 645 metri. Non si tratta di un trail lunghissimo, ma la varietà degli ambienti attraversati, la pendenza affrontata e i magnifici scorci che lo caratterizzano rendono il Montisola Trail degno di essere corso e ricorso. Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2379968429 https://www.instagram.com/p/BxpZdGKgaLg/
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Difficilmente ho trovato condizioni più dure di quelle di ieri durante le mie corse del mese di maggio. Una pioggia fredda e battente, unita a potenti raffiche di vento sulle creste collinari e una temperatura insolitamente bassa per il periodo, ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso di questa bella e varia non competitiva della provincia bergamasca.
Stringendo i denti per il freddo, affrontiamo facilmente i primi chilometri su asfalto nel centro di San Paolo d’Argon, in leggerissimo saliscendi. Al km 2.7, nei pressi del medioevale Monastero Benedettino, dopo essere entrati nel PLIS delle Valli d’Argon, imbocchiamo una ripida salita su asfalto disconnesso, con pendenze quasi proibitive per poter correre agevolmente. Dopo qualche centinaio di metri (km 3.7), svoltiamo a sinistra vicino a Cascina Casotto e ci addentriamo nel bosco, percorrendo uno stretto sentiero sterrato su roccia, spesso invaso dai ruscelletti causati dalla continua pioggia. La salita continua inesorabile, senza dare un attimo di tregua, fino al quarto chilometro, quando scolliniamo nei pressi della graziosa Chiesa silvestre di Santa Maria in Argon. La successiva discesa si presenta più larga del precedente sentiero, facilmente corribile, anche se invasa da numerosissime e larghe pozzanghere fangose. Ritroviamo l’asfalto soltanto al km 5.6, continuando gradualmente a scendere lungo una bella e panoramica strada collinare, interrotta qua e là da qualche brevissimo strappetto, ma è solo al decimo chilometro che ci imbattiamo nella seconda salita importante di tutto il percorso, non troppo lunga a dir la verità, nei pressi del Castello di Cenate Sotto, seguita da una rapidissima discesa che ci porta sino alla ciclabile in pianura. Dopo il ristoro del tredicesimo chilometro, tra violente raffiche di vento e una pioggia che non accenna a diminuire, affrontiamo l’ultimo strappo importante, sempre su asfalto e lungo esattamente un chilometro. Da qui in avanti inizia una piacevole discesa e, al km 15.5, ci godiamo il panorama della campagna circostante ritrovando nuovamente lo sterrato su strada bianca e seguendo il corso del Torrente Seniga per almeno un paio di chilometri. Il tratto finale, completamente pianeggiante, privo di asperità e ideale per far correre le gambe, è il giusto coronamento di una tapasciata fortemente allenante, di poco più di 19 km di lunghezza per 426 metri di dislivello positivo totale complessivo. Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2344032404 https://www.instagram.com/p/BxFXRnWFDRn/ La Sgambata alpina osnaghese si rivela essere davvero una bella non competitiva brianzola, insospettabilmente veloce, seppur ricca di numerosi tratti di sterrato e di qualche strappetto muscolare che non può che farci solo bene, condita da ampi squarci panoramici e dal primo vero caldo della stagione, comunque mai opprimente.
I primi chilometri scorrono via veloci su asfalto, in leggero saliscendi, e incontriamo una strada bianca soltanto poco prima del terzo chilometro, addentrandoci nelle zone più periferiche del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Dopo aver costeggiato per un breve tratto il Torrente Curone, svoltiamo a sinistra in prossimità del km 4.5 e, dopo qualche centinaio di metri, affrontiamo uno strappo vero, che ci porta al primo ristoro di Trecate Alto. Da qui il percorso continua su un bel sentiero sterrato in mezzo al bosco, ricchissimo di continui saliscendi e in leggera contropendenza sul versante destro della valletta della Molgoretta, prima di salire in maniera abbastanza decisa verso l’abitato di Maresso (particolarmente suggestivo è il passaggio sotto la caratteristica Mura dei Martinitt). Siamo al km 6.8 e, di fronte a noi, si apre un suggestivo squarcio sulle vicine Colline di Montevecchia, che ci godiamo per un intero chilometro in leggera discesa su asfalto. Il tratto successivo, davvero scenografico, si snoda in aperta campagna su strada bianca, per poi terminare con una violenta e veloce discesa su asfalto nei pressi di Lomaniga (km 8.3) e della Chiesa dei Santi Fermo e Rustico. Si svolta a destra, percorrendo un tratto di provinciale, prima di affrontare un nuovo sentiero erboso nel parco e un successivo lungo nastro d’asfalto in leggerissima discesa fino al decimo chilometro, quando svoltiamo a sinistra ritrovando un sentiero in salita nel bosco che ci porta fino a Montevecchia Bassa (km 10.7), per poi terminare nei pressi di Cascina Ceresè. Continuiamo mantenendo un buon ritmo fino al km 12.5, quando rientriamo nel parco, percorrendo un bel sentiero sterrato, a tratti coperto d’erba. Dal km 14 al 16.2 si sale leggermente, in gran parte su asfalto, per infine ritrovare un bel sentiero di circa un paio di chilometri, che ci riporta nell’abitato di Osnago. I chilometri percorsi alla fine saranno 20,5, con un dislivello positivo complessivo di 245 metri, quasi sempre corsi sotto i 5’00”/km senza mai entrare in affanno. Sensazioni pertanto ottime in vista delle Spartan di giugno. Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2334468733 https://www.instagram.com/p/Bw7lOdFF6JP/ |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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