Tanto fango e terreno scivoloso in questa seconda edizione della Camminata di San Martino, in piena Brianza.
Il potenziamento in palestra degli ultimi giorni si è fatto particolarmente sentire a livello muscolare e il ritmo non è stato certamente dei migliori, ma l’importante è aver comunque messo ancora qualche chilometro di qualità nelle gambe, sebbene il dislivello totale in positivo abbia appena sfiorato i 300 metri. Si parte in leggera salita dal Centro Sportivo Comunale di Veduggio con Colzano e, già poco dopo il primo chilometro, possiamo godere della magnifica vista dello splendido Mausoleo dei Visconti di Modrone, sulla nostra destra, mirabile esempio di architettura neogotica nel cuore della campagna brianzola. Segue un lungo tratto di sterrato, di agile percorrenza e in costante discesa, dal km 1.7 al km 3.3, ai confini del territorio di Nibionno. Dopo aver attraversato il ponte sulla Milano-Lecco ed essere discesi fino al Lambro (km 5), imbocchiamo la Strada Laghi Carpanea, affrontando un piacevole tratto asfaltato in costante e dolcissimo saliscendi, spaziando con lo sguardo su tutte le colline circostanti. Riattraversiamo il Lambro al km 8.3 e, dopo il sottopasso sulla Milano-Lecco, inizia un tratto impegnativo in salita, in territorio di Capriano, che alterna asfalto e sterrato. Segue un breve tratto in discesa, una rapida scolta a sinistra in frazione Cascina Cremonina e ci inoltriamo infine nel Parco Agricolo della Valletta, tra Naresso, Casaretto e Chiesuola, dove fango e pozzanghere la fanno da padrone. Davvero molto suggestivo il tratto su sentiero lungo il Rio Bevera (tra il km 15.6 e il km 16.4) nella Zona umida dei Cariggi. A partire dal diciottessimo chilometro, giunti nuovamente a Colzano, affrontiamo una rapida discesa per poi addentrarci nuovamente in un tratto di aperta campagna, estremamente scivoloso, con importanti contropendenze da affrontare con molta attenzione, lungo la sponda sinistra della sottostante Roggia Bevera. Siamo al km 20.4 ma la fatica non è ancora finita, perché ci attende un’ultima salita sterrata piuttosto impegnativa, seguita da un brevissimo tratto di asfalto prima del meritato (e muscolarmente sofferto) traguardo finale. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1984373630
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Si torna finalmente a correre dopo un periodo di riposo forzato dai lunghi domenicali durato quasi un mese e mezzo, con tanta voglia di fare, ma non di strafare.
Pensavo che questa non competitiva della provincia bergamasca potesse soddisfare il mio rientro senza essere troppo faticosa, ma non ho fatto bene i conti con il sentiero sterrato della riva sinistra del medio Adda, decisamente ‘nervosetto’ e ricco di cambi di direzione, con continui saliscendi. Si parte dall’oratorio nei pressi della vicina Chiesa di San Vittore Martire, nel centro storico di Bottanuco e lasciamo andare le gambe su un lungo e tranquillo nastro d’asfalto per circa 2 chilometri, illudendoci che si possa continuare a mantenere un ritmo costante ed anche abbastanza elevato, nonostante gli sparuti allenamenti dell’ultimo periodo. Giunti a Suisio, imbocchiamo un primo facile sentiero sterrato che si snoda in leggera discesa, lasciandoci intravedere appena la Valle dell’Adda nascosta fra i rami alla nostra sinistra. Continuiamo con andatura costante sulla successiva strada asfaltata che costeggia il soprastante abitato di Medolago, mantenendo un buon ritmo e oltrepassando velocemente la cava dopo una brusca svolta a sinistra. Al km 5.2 raggiungiamo finalmente il fiume, godendoci lo splendido panorama autunnale e seguiamo il sentiero, alternando spesso piccole salite e discese, che tendono a spezzare il ritmo fin qui mantenuto senza problemi. Davvero suggestivo è il passaggio, podo dopo l’ottavo chilometro, all’interno dello scenografico canyon di Bottanuco, con le imponenti formazioni rocciose di ceppo dell’Adda che ci sovrastano, ma al nono chilometro ci troviamo di fronte ad una ripidissima scala scolpita nella roccia che ci costringe ad arrancare per circa trecento metri, fino a quando non raggiungiamo nuovamente l’abitato di Bottanuco, gettandoci poi in picchaita ancora verso il sentiero lungo il fiume e la Chiesetta degli appestati (km 10.3) Dal km 12 al km 12.6 affrontiamo un’altra salita, questa volta molto più dolce, anche se costante, per poi imboccare il sentiero fino alla storica Penisola di San Gervasio, il cui perimetro percorriamo per intero dal km 14.2 al 15.4. A questo punto del percorso bisogna nuovamente stringere i denti e affrontare un’altra massacrante salita, prima su gradini e poi su stradina acciottolata, fino al sedicesimo chilometro, quando entriamo nell’abitato di Capriate San Gervasio. Siamo ormai agli sgoccioli, ma il tratto di asfalto che ci riporta fino a Bottanuco si rivela essere un leggero falsopiano e, quando siamo ormai visivamente in prossimità dell’arrivo, il percorso vira a sinistra, entrando nel piccolo Parco Moretti, per poi ritrovare nuovamente lo sterrato e una breve discesa al km 19. Manca pochissimo e le gambe bruciano letteralmente lungo l’ultima breve salita che ci conduce all’arrivo. Un rientro piuttosto faticoso, ma anche soddisfacente, con 20,8 km percorsi in totale e un dislivello positivo di 307 metri. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1971808288 |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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