Dopo l’ascesa alla Grignetta non poteva mancare il mastodontico Grignone, posto immediatamente a settentrione della sorella minore.
Partenza dalla Valsassina, in località Prato San Pietro, nei pressi del celebre platano ai piedi dello Zucco della Colla, dal quale il sentiero si inerpica in mezzo alla fitta boscaglia fino a raggiungere la strada che costeggia il Sas Carlen e raggiunge il parcheggio nei pressi del Cimone. Da questo punto in avanti la salita inizia a farsi decisamente più impegnativa e, dopo aver oltrepassato il Belvedere, è necessario affrontare la Cresta di Piancaformia con la dovuta attenzione, fino al raggiungimento dell’omonima cima. Da qui lo sguardo spazia agevolmente sulle montagne circostanti e sul Lago di Lecco, mentre in basso, sulla sinistra, iniziano a comparire i primi abissi del massiccio. È proprio sul Grignone che si trova il complesso dell’Alto Releccio, uno dei sistemi di grotte più profondi d’Italia. In prossimità della vetta, all’ombra di alcuni contrafforti rocciosi, resiste ancora qualche isolato e sparuto nevaio e le ultime decine di metri che ci separano dalla cima sono adeguatamente attrezzate con corde e catene, che rendono l’ascesa più agevole. Al ritorno è consigliabile imboccare la Via della Ganda, dirigendosi direttamente all’Alpe del Moncodeno, celebre per la grotta di ghiaccio menzionata persino da Leonardo da Vinci, per poi inoltrarsi nel bosco e scendere a perdifiato lungo il sentiero invaso dal fogliame, tra il Sass dell’Ave Maria e il Pizzo Valansasca. Gli ultimi chilometri, particolarmente piacevoli, si snodano lungo il sentiero alto che corre sopra il Torrente Valle dei Molini e, dopo aver oltrepassato un buon numero di piacevolissime, scenografiche e scroscianti cascatelle, ci ritroviamo al maestoso platano di partenza. Di seguito il collegamento con i dettagli dell’ascesa: https://www.strava.com/activities/1057657530
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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