CORRENDO S'IMPARA!
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43° TRITTICO DELLE TARTARUGHE – Bergamo – 24/02/2019

25/2/2019

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Correre sulle strade e sulle ciclabili che si addentrano nel Parco dei Colli di Bergamo è sempre un piacere, specialmente quando l’aria è frizzantina e il cielo terso ti consente di godere dello splendido panorama circostante, senza accusare troppo la fatica dei frequenti strappetti che costellano il percorso. Il Trittico delle Tartarughe ricalca quasi interamente il percorso di altre non competitive della zona, regalandoci 431 metri di dislivello positivo ben spalmati su 23 chilometri precisi, interamente su asfalto.
Si parte dalla Città Bassa, correndo il primo tratto in leggero falsopiano fino al primo autentico strappo dopo aver attraversato Borgo Palazzo, posto al terzo chilometro. Poche centinaia di metri fin quasi a Porta Sant’Agostino, per poi scendere velocemente su una larga scalinata acciottolata, che ci consente un rapido e scenografico passaggio davanti alla celebre Accademia Carrara (la cui meravigliosa pinacoteca non ho mancato di visitare al termine della corsa).
Al km 4.4 abbandoniamo finalmente la città per addentrarci nella ciclabile del parco, costeggiando il Torrente Morla in costante e leggero falsopiano in salita.
Poco dopo la discesa di Pontesecco imbocchiamo la Ciclabile del Quisa e iniziamo a impegnare le gambe in salita, affrontando persino qualche ripido tornante dal km 8 al km 9. Lasciamo poi correre velocemente le gambe per quasi due chilometri prima di trovare un altro strappo, non particolarmente impegnatico, che ci consente di scollinare verso la parte volta a meridione dei Colli. Passiamo accanto alla graziosa chiesa della Madonna della Castagna (km 12.6) e troviamo un altro strappo muscolare nei pressi della frazione Fontana, oltrepassata la quale scendiamo velocemente verso la pianura sottostante.
Ed è proprio qui che gli organizzatori ci regalano la salita più dura e lunga di tutto il percorso: un nastro di asfalto di poco più di chilometri che si snoda dal km 15.1 al km 17.3, comunque sempre ben corribile e con pendenze abbastanza accessibili anche ai meno allenati.
Il tratto successivo è un’autentica gioia per gli occhi e per le gambe, da godersi pienamente, in special modo il passaggio nei pressi del Palazzo degli Angelini (km 18.7), quello poco prima della ripida discesa su acciottolato di Borgo Canale (km 19.5) e tutta la discesa che costeggia le Mura fino alla Chiesa della Madonna del Giglio (km 20.6).
Nonostante i chilometri accumulati siano ormai ben più di 20, le gambe girano bene fino alla fine, regalandoci un buon ritmo finale e un altrettanto buon lungo lento domenicale, corso a poco più di 5 minuti al chilometro.
Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso!
https://www.strava.com/activities/2171884531
https://www.instagram.com/p/BuQ-o8tlBoD/
Foto
La chiesa della Madonna della Castagna
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5 ª STRABIANCA RUN – Calusco d’Adda (BG) – 17/02/2019

18/2/2019

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Davvero un’ottima non competitiva, di quasi 22 km, con un percorso che definirei muscolare, seppur mai troppo accidentato e senza un dislivello eccessivo, ma capace di regalare buone sensazioni e una vista spettacolare in più punti: questa è la Strabianca Run, con partenza dall’oratorio della bella Chiesa di San Fedele Martire di Calusco d’Adda.
Il primo tratto scorre via piuttosto veloce, con un leggerissimo saliscendi su asfalto, e troviamo una strada bianca soltanto al km 2.5 che termina poco dopo il ponticello sul Torrente Grandone (km 3.3), in prossimità dell’abitato di Solza, per poi ricominciare al km 4.5, quando ci immergiamo nella campagna circostante, mantenendo sempre un buon ritmo.
Imbocchiamo successivamente un sentiero in discesa in mezzo al bosco del Parco Adda Nord, gettandoci verso la valle dell’Adda, che spunta sornione tra la vegetazione circostante (km 6.6) e la corsa inizia a farsi decisamente trail, con rapidi cambi di direzione, sassi e radici affioranti.
Al km 8.3 avvistiamo il Ponte di Paderno, meraviglia architettonica in ferro, e ci troviamo di fronte a un vero e proprio muro in salita, di appena un paio di centinaia di metri di lunghezza, lungo la salita della Via Crucis, dapprima su asfalto e, poi, dopo una rapida svolta a destra, su uno stretto sentiero e una scalinata muscolare che ci porta fino al primo meritato ristoro.
Continuiamo su asfalto per un brevissimo tratto, prima di reinoltrarci all’interno del parco e affrontare un piacevolissimo saliscendi in mezzo al bosco fra il km 9.3 e il km 12.4. Una velocissima e scenografica discesa su sentiero, che costeggia un piccolo torrente, ci porta fino alla sponda bergamasca del leonardesco Traghetto di Imbersago (km 13.3). Da questo punto in avanti ci attendono un paio di chilometri su sentiero sterrato a picco sul Fiume Adda, davvero suggestivi, prima di affrontare un breve strappo in salita che ci conduce fin nei pressi del centro storico di Villa d’Adda.
Siamo ormai agli sgoccioli di questa non competitiva, ma al km 17.8 inizia una bella salita costante, inizialmente su asfalto, che si inerpica lungo le pendici occidentali del Monte Giglio, regalandoci un tratto da puro trail running, prima della discesa finale su asfalto che ci riporta nel centro di Calusco d’Adda.
Un altro ottimo allenamento di 21,8 km totali, con un dislivello positivo complessivo di 355 metri, in previsione delle OCR che correrò nei prossimi mesi.
Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso!
https://www.strava.com/activities/2157172727
https://www.instagram.com/p/BuA-UoCiged/
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Il Ponte di ferro di Paderno d'Adda
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31° GIRO DEI 2 PONTI – Brescia – 10/02/2018

11/2/2019

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Corriamo di nuovo a Brescia per la trentunesima edizione di questa classica non competitiva stracittadina, godendoci un percorso abbastanza veloce nel primo tratto, che si trasforma gradualmente in un piacevole trail nella seconda parte.
Si parte dal centro della frazione di Urago Mella e ci si illude subito di poter mantenere un ritmo più elevato della media, in quanto i primi chilometri si snodano lungo il sentiero sterrato, quasi pianeggiante, che costeggia il versante sinistro del Fiume Mella, che abbandoniamo poco prima del quarto chilometro, imboccando un tratto di asfalto.
Come primo assaggio di quello che ci attenderà dopo, affrontiamo un primo strappetto al km 4.5 in frazione Villa di Sopra, subito seguito da una rapida discesa che costeggia lo scenografico Santuario della Madonna di Calvarola e la Villa Rota Giovanardi.
Continuiamo a mantenere un’andatura piuttosto elevata sino alla svolta a destra in prossimità di Villa Martinengo Pancera di Zoppola e del Complesso dell’ex Congrega (km 5.5) e, da questo momento in avanti, il tracciato subisce un’improvvisa impennata, con pendenze spesso piuttosto impegnative per le nostre gambe.
Al km 6.2 abbandoniamo l’asfalto in favore di un sentiero sassoso molto muscolare, per poi ritornare quasi subito su strada (Via Campiani), godendoci un panorama davvero invidiabile sui circostanti colli bresciani su un saliscendi continuo, che non presenta però particolari asperità. All’ottavo chilometro, però, imbocchiamo nuovamente lo sterrato poco dopo aver oltrepassato l’ex Casello Roccoio Campiani e, un paio di centinaio di metri più tardo, svoltiamo bruscamente a sinistra, inerpicandoci letteralmente lungo una stradina sassosa e fortemente disconnessa che, non senza difficoltà muscolari, ci conduce sino alla cima del Monte Picastello (km 8.7).
La successiva cresta, dapprima in discesa e poi in leggera salita fino alla vetta del Monte Ratto (km 9.5), è particolarmente suggestiva, ma va affrontata con la dovuta cautela a causa della presenza di numerose roccette affioranti.
Dopo un primo tratto di forte discesa, possiamo lasciar correre le gambe su un piacevole e lungo saliscendi che costeggia il margine meridionale del monte, totalmente immersi nella boscaglia, fino all’undicesimo chilometro, quando ritroviamo l’asfalto nei pressi di Cascina Poggio Maria e aumentiamo il ritmo, continuando a sfruttare la discesa, sino al meritatissimo arrivo. Davvero un ottimo allenamento di 12 km precisi per 284 metri di dislivello totale, quasi interamente concentrati in alcuni brevi e ardui tratti da puro trail running.
Clicca sui link sottostanti e osserva tutti i particolari del percorso!
https://www.strava.com/activities/2137422147
https://www.instagram.com/p/BtthZkLCW2O/

                                                                
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I Colli Bresciani
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1 ª ULTIMATE VIKINGS RACE WINTER EDITION – Borno (BS) – 03/02/2019

4/2/2019

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Prima assoluta per il sottoscritto nel campo delle OCR (Obstacle Course Races) in pieno stile spartano e, visto il risultato e le piacevolissime sensazioni provate durante tutta la gara, non posso che ritenermi più che soddisfatto e convincermi ancor di più che, forse, questa potrebbe essere una strada davvero interessante da percorrere anche nel futuro.
La Ultimate Vikings Race Winter Edition si è rivelata essere una gara più che ostica, a tratti durissima, con un percorso realmente impegnativo e spesso pericoloso, irto di ostacoli da superare e completamente invaso dalla neve, considerando che la partenza è a poco più di mille metri di altezza.
Un paio di alti muri da superare e un passaggio sotto corda tesa durante il primo chilometro e mezzo, fino al sollevamento di una traversina ferroviaria di legno (di almeno 50 kg, se non di più), che si rivela quasi proibitivo. Il successivo sentiero in salita, con numerosi punti esposti e neve battuta ghiacciata, mette a durissima prova le gambe fino al Dosso di Corvino (km 3.5), costringendomi ad annaspare letteralmente dopo ogni ostacolo e ad accogliere quasi a braccia aperte il trasporto di due secchi di sabbia cementizia da 25 kg l’uno lungo un percorso quadrato. Ma anche questa prova si rivela più dura del previsto e i muscoli delle braccia e della schiena urlano letteralmente di appagante dolore ad ogni passo.
La vera discesa, questa volta su neve quasi fresca e poco battuata, inizia poco dopo il quarto chilometro e sfrutto tutta la mia esperienza da trail runner per gettarmi in picchiata verso l’arrivo. Mi aspettavo un sentiero o qualcosa del genere e, invece, mi trovo a fare i conti con un torrentello vero e proprio, completamente invaso da neve, ghiaccio e rami di vario tipo, che rende estremamente tecnica e difficoltosa la discesa, con un intrigante passaggio su un albero sospeso e il superamento di un altro paio di ostacoli fino al meritatissimo e sudato ristoro finale.
Uno sguardo al cardiofrequenzimetro e scopro che i chilometri sono soltanto 7,27, ma con ben 453 metri di dislivello positivo complessivo. Considerando i minuti persi durante il superamento di ogni ostacolo, la lunghissima salita, una discesa da cardiopalma, la neve onnipresente e il percorso davvero impervio, il tempo trascorso (1:05:56) diventa più che soddisfacente!
Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso!
https://www.strava.com/activities/2121997397
https://www.instagram.com/p/BtbUv3jizPy/

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    Davide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni.

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