Ed eccoci finalmente arrivati a trattare della fatidica Soglia Anaerobica, ossia di quel livello di intensità dello sforzo fisico oltre il quale la produzione di acido lattico è decisamente maggiore rispetto alla quantità che il nostro organismo è in grado di smaltire.
Oltre la Soglia Anaerobica aumentano anche rapidamente la produzione di anidride carbonica e la ventilazione e il costante e progressivo accumulo di acido lattico interferisce con il meccanismo di contrazione muscolare, costringendo ogni atleta a fermarsi. Al di sotto di tale soglia, invece, l’apporto di ossigeno rimane comunque sufficiente e in grado di smaltire l’acido lattico prodotto, riconvertendolo a livello epatico in glucosio e, successivamente, in glicogeno, a sua volta riutilizzabile dai muscoli. Diventa subito chiaro, quindi, che innalzare la propria Soglia Anaerobica è assolutamente fondamentale in termini di miglioramento delle prestazioni e cio è possibile attraverso allenamenti specifici, anche definiti Allenamenti di Resistenza al Lattato, che diminuiscono progressivamente la produzione di acido lattico e migliorano l’efficienza con cui questo viene smaltito e riconvertito in energia. Tutto questo si traduce, infine, in una generale diminuzione della velocità di accumulo dell’acido lattico e, dunque, in un miglioramento della propria prestazione sportiva. Come si calcola la Soglia Anaerobica? Vediamo insieme i metodi più diffusi:
Analisi chimica del sangue → effettuabile unicamente in uno studio/laboratorio professionistico o, in alternativa, acquistando un’apparecchiatura portatile in grado di misurare la quantità di lattato. Convenzionalmente, è stato stabilito che ci si trova in regime anaerobico lattacido quando la concentrazione di acido lattico nel sangue è superiore a 4 mmol/l (millimoli per litro).
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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