E finalmente Spartan Race fu! Dopo una divertente esperienza alla Strongman Run in Germania, diversi anni fa, e la recente e glaciale Ultimate Vikings Race Winter Edition di inizio febbraio, ecco arrivare la mia prima partecipazione alla più celebre OCR di tutte: la Spartan!
La particolare atmosfera che si respira, le migliaia di atleti ed atlete pronte a battagliare contro se stessi/e e contro gli altri, la bella giornata di sole, gli ostacoli che svettano lungo il percorso e la musica di sottofondo piena di carica regalano un’emozione tutta particolare, che difficilmente si respira in altre competizioni. Le gambe sono calde, le braccia ben rafforzate da allenamenti specifici in palestra e si parte subito in batetria a rotta di collo dall’arena Autocross di Maggiora, affrontando dopo poco più di duecento metri i primi muri di legno posti lungo il percorso, per poi gettarsi a capofitto in una corsa a zig-zag, fra acqua gelida e roccette, risalendo il greto del Torrente Sizzone per almeno mezzo chilometro. Al termine del tratto “fluviale” superiamo tre sbarre di media altezza e iniziamo una vera e propria salita trail trovando in cima un muro di legno di oltre due metri, che superiamo di slancio, seguito quasi subito dopo dalla prima e muscolare monkey bar. Finora tutto bene, ma le sanbdags poste al secondo chilometro stroncano fiato e gambe, costringendomi a camminare per almeno mezzo chilometro nel bosco a bassa andatura, alle falde della cima del Motto Portula. Riprendo di slancio in leggera discesa, superando la rete e il muro inclinato e ritornando finalmente nell’arena principale in prossimità del km 4.4. Da questo punto in avanti gli ostacoli si susseguono in maniera massacrante e, mentre affronto di forza la seconda monkey bar con gli anelli, sono l’atlas (la palla in cemento) e il secchio piendo di ghiaia a darmi maggior noia (segno che dovrò ancora lavorare in palestra sul sollevamento pesi). Purtroppo le braccia, ormai stanche, mi tradiscono nella salita sulla corda, costringendomi a scontare la penalità e, quasi subito dopo, il giavellotto non si conficca nella sagoma, imponendomi altri 30 massacranti burpees. Ma ormai il più è fatto e, dopo aver strisciato sotto un interminabile filo spinato, affronto di gran carriera l’ultimo ostacolo e il salto nel fuoco! Spartani si nasce, ma si può anche diventarlo! Obiettivo Sprint raggiunto. Ora pensiamo alla Super di Campi Bisenzio e alla Beast di Alleghe! Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2254281560 https://www.instagram.com/p/Bvq6Wsvl0Cc/
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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