Lupi ed orsi famelici che un tempo si aggiravano liberi fra i suoi crinali e le sue foreste, un misterioso e sfuggente Homo Salvadego, streghe... queste e molte altre ancora sono le legende circolanti intorno al Monte Legnone, una delle cime più scenografiche e spettacolari delle Alpi Orobie Occidentali.
Il Legnone, con il suo caratteristico profilo a forma di corno e i suoi fianchi scoscesi ed esposti ai freddi venti della zona, si presenta come una vetta da rispettare e da conquistare con la dovuta cautela, ergendosi maestosa sulla parte settentrionale del Lago di Como con i suoi 2.610 metri e dominando in altezza la dura e bellissima Alta Via della Valsassina, che parte dal poco distante Rifugio Roccoli Lorla, adagiato su un piccolo altopiano. Da qui il sentiero prosegue senza particolari difficoltà, in mezzo ad un suggestivo bosco di larici fino alla località Meresc de Scim, a quota 1.506, per poi dirigersi verso l’Alpe Agrogno (1.644 metri) e seguire infine un lungo crinale in salita che conduce alla cosiddetta Porta dei Merli. Continuando a camminare fino al bivacco di fortuna della Ca’ de Legn, ci imbattiamo in una giovane madre di stambecco con il suo cucciolo, che ci passa accanto guardinga. D’ora in avanti il tracciato diventa particolarmente tecnico, alternando roccette affioranti e brevi passi di arrampicata assistiti da corde fisse. Purtroppo le avverse condizioni atmosferiche non ci consentono di godere della vista dello splendido panorama circostante e la foschia prodotta dalle nubi in quota, nonché una temperatura che si aggira intorno allo zero, mette a dura prova l’ascesa. Le numerose lapidi commemorative lungo il percorso, inoltre, sono lì a ricordarci che questa cima non deve assolutamente mai essere sottovalutata, ma la volontà di procedere oltre è ancora forte e l’anticima del Legnone, a quota 2.529 metri, è ormai vicinissima. L’ultimo tratto (una vera e propria arrampicata) prevede una corta salita lungo un piccolo crinale roccioso stretto ed esposto, comunque ben attrezzato e, giunti finalmente in cima, si impone una foto alle bandierine tibetane sferzate dal vento ghiacciato! Di seguito il collegamento con i dettagli dell’ascesa: https://www.strava.com/activities/1262285529
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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