Accade sovente di incontrare persone che si lamentano dei loro scarsi successi ottenuti in ambito sportivo; sostengono di allenarsi con regolarità e costanza, di faticare e sudare in palestra, di macinare chilometri e chilometri allo scopo di affinare la propria forma fisica e di mangiare con morigeratezza, senza mai troppo eccedere.
Di primo acchito, sembrerebbe quasi un mistero... Li ascolti attentamente, cercando di comprendere a fondo il perché non riescano a progredire come dovrebbero, ma ogni razionale spiegazione in merito ti sfugge poiché stanno pedissequamente seguendo il loro programma di allenamento ormai da diverso tempo. In seguito, però, le cose iniziano a diventare un po’ più chiare e il tarlo del dubbio comincia a insinuarsi prepotente. L’allenamento di martedì è stato spostato a mercoledì e questo slittamento si è già verificato almeno un paio di volte nell’ultimo mese; la sessione di potenziamento muscolare viene saltuariamente eseguita e il lungo della domenica è sempre un po’ meno lungo del dovuto... senza contare, poi, il consueto aperitivo del giovedì e la pizza del sabato sera, generosamente irrorata con abbondante birra. Eppur ancor si chiedono perché non ottengano miglioramenti... La risposta, dunque, è molto più semplice di quella che abbiamo tentato di trovare all’inizio e basta davvero poco per rendersene conto. Non possiamo ottenere progressi se non rispettiamo in maniera ferrea ciò che abbiamo in precedenza pianificato! Bisogna pertanto partire da un’attenta pianificazione, realmente basata sulle nostre caratteristiche fisiche, sulle possibilità di miglioramento, sul tempo libero che abbiamo a disposizione e sull’obiettivo che ci siamo prefissati. È totalmente inutile provare a correre una maratona in meno di 3 ore se non l’abbiamo prima mai corsa nemmeno in 3 ore e mezzo. C’è sempre spazio e tempo per migliorare, ma il fallimento, invece, può verificarsi in un attimo, anche quando la motivazione iniziale è molto alta. “Nosce te ipsum” recitava l’anticolo Oracolo di Delfi... conosci te stesso, le tue potenzialità e i tuoi limiti, aggiungerei io in una situazione del genere. È sempre giusto porsi degli obiettivi sfidanti, ma è altresì assurdo porsi degli obiettivi irraggiungibili, che ci costringeranno inevitabilmente a cercare delle scuse per nascondere a noi stessi il nostro probabile insuccesso. La motivazione, dunque, seppur fondamentale, non è affatto tutto; sarà invece necessario affidarsi completamente alla propria Forza di Volontà per poter intraprendere un cammino sportivo che ci porterà con certezza al nostro piccolo trionfo e, anche se ciò non dovesse accadere, allora non potremo davvero rimproverarci nulla e non troveremo alcun motivo di lamentela. Cosa significa forza di volontà? Significa semplicemente rispettare la tabella di allenamento, uscire con qualsiasi condizione atmosferica, anche quando l’umore non è dei migliori a causa dello stress lavorativo o di altro ancora; significa contenersi nell’assunzione di cibo, adottando un’alimentazione più consona al raggiungimento dell’obiettivo; significa non abbattersi, anche quando un allenamento o una gara di preparazione non vanno come dovrebbero, analizzando ogni eventuale errore commesso, per poi ripartire con una nuova determinazione ancor più forte. La forza di volontà è ciò che tutti noi possiamo essere o fare, senza fronzoli, ma non potrà mai davvero essere completa senza la giusta dose di costanza. Un imprevisto può sempre capitare, ma quando gli imprevisti diventano la regola c’è sicuramente qualcosa che non va nella nostra pianificazione o nel nostro modo di affrontare le cose. In tal caso, senza lasciarsi bruciare da emozioni contrastanti, è necessario ripensare a tutto quello che abbiamo fatto sino a quel momento e a riconsiderare seriamente di iniziare tutto da capo, questa volta sul serio. Motivazione iniziale, conoscenza di se stessi, obiettivo, pianificazione, volontà e costanza: un singolo errore anche in uno soltanto di questi tasselli e potreste non farcela. A tal proposito, mi piace ricordare le parole che lo storico Tito Flavio Giuseppe, all’interno dell’opera “La Guerra Giudaica”, riservò all’addestramento continuo dei legionari Romani: “... né errerebbe chi dicesse che le loro esercitazioni sono battaglie incruente e le battaglie sono esercitazioni cruente.” Personalmente ritengo che in questa frase, facendo i giusti paragoni, sia condensata tutta la filosofia sportiva del corridore. La battaglia è il nostro obiettivo, la gara che abbiamo atteso così a lungo e per la quale dobbiamo prepararci, mentre le esercitazioni militari sono i nostri allenamenti settimanali. Ebbene, ricalcando ciò che facevano i nostri antenati legionari, dobbiamo affrontare con serietà ogni allenamento, con costanza e totale dedizione, come se fosse una gara importante. Allo stesso modo sarà necessario correre la stessa gara in scioltezza, perfettamente preparati e liberi da qualsiasi tensione, come se ci stessimo allenando nella tranquillità del nostro parco abituale. Ora, ripensando a questo articolo, andate e combattete, perché ogni corsa, se affrontata con lo spirito giusto, è come una battaglia.
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
Categorie
Tutto
|