Il Monte Canto non tradisce mai le aspettative e i suoi sentieri che si inerpicano in mezzo al bosco lungo le sue pendici scoscese, le rocce e le radici affioranti durante le discese, nonché gli splendidi panorami che si aprono d’improvviso sulla pianura sottostante, rendono questa tapasciata una delle non competitive più interessanti (e dure!) di tutto il panorama lombardo.
Si parte dal centro sportivo di Calusco d’Adda e, dopo qualche centinaio di metri di corsa tranquilla su ciclabile, inizia subito un sentiero sterrato che ci porta verso la Valle dell’Adda, accompagnato da una veloce e tortuosa discesa posta poco dopo il primo chilometro. Ed è qui che cominciano le prime vere danze. Dal km 1.8 inizia una bella salita su sterrato, in puro stile trail running, che ci porta dapprima in vetta al Monte Giglio (km 3), per poi condurci dopo una breve discesa all’interno del centro abitato di Carvico, e continuare infine in leggero saliscendi. Il Monte Canto ormai incombe di fronte a noi e, d’ora in avanti, a partire dal km 5.3, saranno lacrime e sangue, condite dalla gioia di correre in mezzo al bosco! Si sale quasi senza interruzioni, spesso con notevole fatica, fino al settimo chilometro. Approfittiamo di una rapida discesa di un paio di centinaia di metri e affrontiamo poi una lunga salita di almeno un chilometro e mezzo, prima di rifiatare leggermente su un breve tratto aperto che spiana leggermente e correre lungo la successiva discesa che arriva nei pressi del ristoro della frazione Fontanella. Il tratto successivo è da cardiopalma, con una salita iniziale ripidissima su gradoni, che continua poi inesorabile, alternando soltanto qualche breve discesa, fin quasi alla sommità del Monte Canto (km 12.1), nel punto più elevato di tutto il percorso. La successiva discesa, lunga poco più di un chilometro, rappresenta soltanto un’illusione, perché le nostre fatiche non sono ancora finite e, dal km 13.2 al km 14.2, affrontiamo l’ennesimo e massacrante strappo, spesso su sentiero acciottolato, fino alla cima del Monte dei Frati. I successivi tre chilometri, tutti in discesa (merita menzione il passaggio accanto alla Chiesa di Tassodine), con alcuni tratti da affrontare veramente con molta attenzione, sono velocissimi e torniamo finalmente a correre su asfalto entrando nell’abitato di Villa d’Adda, per addentrarci infine in un piacevole tratto di sterrato che termina vicinissimo al meritato arrivo, dove ci aspettano caldi panini imbottiti e un ricchissimo ristoro. Ancora complimenti agli organizzatori di questa superba tapa-trail di 20,1 km con un dislivello positivo complessivo di ben 789 metri, a tratti veramente arduo. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1543298784
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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