Si continua a correre in pieno territorio bergamasco e questa volta affrontiamo le ardue salite che si arrampicano sulle montagne circostanti il Lago di Endine, immersi in un paesaggio davvero superbo, con partenza dal piccolo e caratteristico centro abitato di Monasterolo del Castello.
Immediatamente dopo la partenza, costeggiamo in leggera discesa la Chiesa di San Salvatore per raggiungere immediatamente le rive di questo splendido lago post glaciale, forse meno conosciuto rispetto agli altri laghi prealpini, ma altrettanto meraviglioso. Con una rapida svolta a sinistra imbocchiamo la passeggiata del lungolago, su terreno leggermente sdrucciolevole, intervallato da alcuni lastroni di pietra e attraversiamo su un ponticello il Fiume Cherio, emissario del lago, poco prima del secondo chilometro. Al km 2.6, nel territorio di Spinone al Lago, proprio di fronte al paesello dal quale siamo partiti, svoltiamo a sinistra, affrontando la prima vera salita di tutto il percorso, dal dislivello ancora comunque piuttosto contenuto, passando accanto alla Chiesa di San Pietro in Vincoli e alla più grande Chiesa di San Pietro e Paolo. Il percorso prosegue poi senza scossoni fin dentro la periferia di Casazza e, dopo aver attraversato la strada statale, raggiungiamo di nuovo il fiume Cherio al quinto chilometro e lo costeggiamo per poche centinaia di metri, prima di imboccare un lungo nastro di asfalto che ci riporta nel territorio di Monasterolo del Castello. Fin qui tutto bene, ma al km 6.6 le cose iniziano a farsi davvero interessanti e comprendiamo subito che anche questa non competitiva si trasformerà ben presto in una tapa-trail che non scorderemo facilmente. Svoltiamo a destra, addentrandoci nel Parco del Lago di Endine, e la pendenza si fa improvvisamente sentire, mentre la stradina che stiamo percorrendo si trasforma quasi subito in uno stretto sentiero con roccette, radici e veri e propri gradoni di roccia e terra da affrontare con estrema attenzione. Il primo strappo, massacrante, dura per almeno un chilometro, fino all’attraversamento del Torrente Valle Spirola ma, dopo qualche centinaio di metri e una discesa ripidissima, il sentiero ricomincia a salire per un altro chilometro scarso. Rifiatare è davvero difficile, perché la discesa successiva è ancor più ripida e mette a dura prova i nostri quadricipiti nel tentativo di frenare leggermente l’andatura. Ma il meglio deve ancora venire, perché al km 9.5 ha inizio il vero strappo, quello decisivo, dapprima su un vecchio nastro di asfalto tutto dissestato e, poi, su un sentiero davvero suggestivo in mezzo al bosco, con relativo attraversamento di piccoli torrentelli che scendono a valle e strappi con pendenze così proibitive da costringerci a camminare per non andare troppo in affanno. La salita dura almeno fino al km 11.2, a quota 661 metri, e ci permette di godere di uno splendido panorama sulla sottostante Valle Cavallina e sul Lago di Endine. Ci attende ora una lunga e ripida discesa fino al km 13.7, mentre gli ultimi chilometri, in leggerissimo saliscendi lungo le sponde del lago, ci riconducono al più che meritato ristoro finale. Al termine il cardiofrequenzimetro segnerà 18,63 km totali per un dislivello positivo complessivo di 670 metri, concentrato, tra le altre cose, in pochissimi chilometri! Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1524700788
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
Categorie
Tutto
|