Si ricomincia a fare sul serio dopo la pausa pasquale e poco meno di una settimana di ferie trascorsa in sella tra Lombardia e Veneto.
Il percorso scelto, quello di una non competitiva CSI a Credaro, è davvero meritevole, ricco di belle vedute, sterrato e di un paio di salite spaccagambe realmente ardue. Partiamo tranquilli dal centro sportivo adiacente alla Parrocchia di Credaro, mantenendo subito un buon ritmo medio per i primi chilometri, corsi interamente su asfalto. A partire dal km 1.8 iniziamo una lunga discesa su asfalto che ci porta a costeggiare il Fiume Oglio. Al terzo chilometro incontriamo finalmente il primo strappetto su asfalto, costituito da un paio di tornanti non troppo ripidi sotto Castel Montecchio, e continuiamo fino al primo ristoro, posto nei pressi del km 4, accanto ad un agriturismo, per poi proseguire su un sentiero sterrato, a tratti invaso dal manto erboso, per almeno un altro chilometro abbondante, prima di costeggiare la romanica Chiesa di San Fermo e salire leggermente verso il Castello di Trebecco (km 5.6). Ritroviamo un sentiero d’erba dal km 5.9 al km 7, quando affrontiamo un breve strappetto nei pressi del Torrente Uria, che ci conduce in località Porto. Siamo all’ottavo chilometro e, dopo una rapidissima svolta a destra, ci inerpichiamo letteralmente lungo una massacrante e ripida scalinata su acciottolato lunga almeno trecento metri. Il paesaggio che si gode dall’alto è spettacolare, unitamente alla vista del medioevale Castello di Calepio e del successivo borgo con la Pieve di San Lorenzo. Si continua però inesorabilmente a salire e al km 8.8 ci imbattiamo in un vero e proprio muro di un chilometro di lunghezza, capace di mettere a durissima prova persino le gambe più allenate. La successiva Discesa del Pavone è bellissima, immersa nel bosco, e da cardiopalma, a tratti addirittura troppo ripida per poter essere corsa agevolmente. Non appena terminata la discesa, inizia un tratto su erba davvero ostico, in leggera salita fino al km 11 ma, poco prima di Celatica Tolari, iniziamo finalmente a scendere, recuperando un po’ di velocità. Nemmeno il tempo di rifiatare completamente e il percorso inizia nuovamente a salire a partire dal km 12.5, dapprima in una graziosa aperta campagna e, infine, in mezzo al bosco (l’ascesa dal km 13 al km 13.5 è davvero impegnativa). Soltanto a partire dal km 14.6 possiamo dire di aver finalmente superato ogni ostacolo e gli ultimi chilometri che ci separano dall’arrivo non presentano più difficoltà di rilievo. A ogni modo, con i suoi 497 metri di dislivello totale positivo, spalmati in soli 16,7 km, la non competitiva di Credaro può a ben diritto essere annoverata fra le tapa-trail più interessanti della zona. Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2325085627 https://www.instagram.com/p/BwzH8mMloqT/
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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