Grandissima e coloratissima partecipazione per questa nuova edizione della 6 Ore de’ Conti, corsa per la maggior parte fra le strette e suggestive viuzze dell’asserragliato borgo medioevale di Serra de’ Conti, nell’entroterra collinare anconetano, resa ancor più preziosa dalla presenza di due mostri sacri della corsa, come il pluridecorato ultramaratoneta Stefano Velatta (6 Ore) e il celebre Alberico di Cecco (distanza maratona).
L’ottimo lavoro svolto dagli organizzatori, i fornitissimi ristori e lo scenario che ha fatto da sfondo a questa competizione hanno reso la 6 Ore de’ Conti, negli ultimi anni, una delle più amate e seguite ultramaratone d’Italia. In previsione della prossima maratona autunnale di Atene, ho deciso di cimentarmi nella più classica distanza dei 42,195 km, affrontando il notevole dislivello totale positivo (485 metri) e il gran caldo che ci ha accolti già sulla linea di partenza, nella piazza principale del paese marchigiano. L’eventuale monotonia di un anello lungo poco più di un chilometro viene subito sapientemente rotta grazie a un primo giro lungo le vie di Serra de’ Conti, seguito da una lunga e panoramica discesa che, dopo aver costeggiato le monumentali Mura Civiche, ci porta sin nel sottostante fondovalle, solcato dal Fiume Misa, per poi arrivare nei pressi dell’ex Fornace dove, al km 5.6, torniamo rapidamente sui nostri passi per affrontare a ritroso i primi chilometri sin qui percorsi. La salita per giungere nuovamente al centro del paese, dal km 7.6 al km 9.4, seppur su asfalto liscio, è piuttosto impegnativa, specialmente perchè corsa quasi interamente sotto un sole dardeggiante, ma la vera fatica inizia proprio a quel punto! Per completare i canonici chilometri della distanza maratona mi aspettano ancora 31 giri del centro storico di Serra de’ Conti! Un tracciato quasi interamente su acciottolato, che costeggia più volte lo splendido Chiostro di San Francesco, la Chiesa di San Michele, la ex Chiesa della Santa Croce e il Palazzo del Podestà, mai pianeggiante, con uno strappo veramente intenso a ridosso del gonfiabile dell’arrivo. Le buone sensazioni provate durante i primi 10 chilometri e l’ottimo ritmo fin lì tenuto si sono inesorabilmente scontrate con questo tracciato davvero ostico e nervoso, capace di spezzare più volte l'andatura a causa del dislivello che andava accumulandosi e di un caldo davvero avvolgente. Ma la soddisfazione all’arrivo è stata davvero grande e sono riuscito a mantenere la terza posizione nella distanza maratona, pur rallentando vistosamente il ritmo negli ultimi chilometri. Clicca sul link sottostante e osserva tutti i particolari del percorso! https://www.strava.com/activities/1689914441
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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