Per fortuna hanno aggiunto alla denominazione la parola Trail, perché la Strafuipiano, in alcuni tratti, è talmente ostica, dura e pericolosa da meritarsi l’appellativo di Skyrace!
Il piccolo gruppetto dei semi-competitivi parte compatto dal centro sportivo di questo grazioso paesello posto quasi al termine della scenografica Valle Imagna e il primo chilometro scorre via senza intoppi uscendo quasi subito dal centro abitato, alternando pochissimo asfalto e una strada bianca che ci porta in mezzo al bosco. Al km 1.3 un’improvvisa svolta a sinistra ci costringe ad avanzare camminando spediti su un’erta e difficile salita sterrata, che prosegue imperterrita fino al secondo chilometro, dopo aver oltrepassato il Torrente Coegia. Di fronte si apre ora un vasto spiazzo erboso, con pendenze impressionanti, che affrontiamo al passo, ansimando anche a causa del caldo di queste prime torride giornate di giugno. Al km 2.6 possiamo finalmente rifiatare un po’, tornando a corricchiare sulla successiva strada bianca fino al primo ristoro (km 3.2). Da questo punto in avanti il Trail diventa a tutti gli effetti una vera e propria Skyrace. Saliamo fin quasi in cima allo Zucco di Pralongone, dapprima affrontando una durissima ascesa nel bosco, tra radici e roccette affioranti, per poi continuare lungo la successiva cresta. Lo scenario che si apre dinanzi ai nostri occhi è magnificente, con la Val Brembana che si stende alla nostra destra e il massiccio del Resegone alla nostra sinistra, ma il sentiero è talmente stretto ed accidentato, costellato da rocce appuntite e pericolosamente esposto in più punti da rendere quasi impossibile anche una corsa dal ritmo tranquillo. Al quinto chilometro, dopo non poca fatica, raggiungiamo finalmente la punta de I Canti, a quota 1.529 metri, ma il successivo chilometro in discesa su sentiero erboso è talmente ripido che i quadricipiti e le ginocchia sono costantemente in tensione nel disperato tentativo di frenare la velocità. Continuiamo sul Sentiero CAI 571 fino a raggiungere il versante meridionale dello Zuc de Valmana (km 6.6). Da questo punto in avanti la discesa si fa un po’ più dolce e possiamo finalmente lasciar andare le gambe, seguendo i sentieri scavati nel terreno degli alpeggi montani. Particolarmente suggestivo è il passaggio dal km 8 al km 9, con il Resegone che si staglia imponente proprio davanti ai nostri occhi. Inizia quindi una velocissima e muscolare discesa dal km 9 al km 9.4, che continua poi nel bosco di conifere, alternando nel primo tratto alcuni improvvisi e stretti tornanti, per poi allargarsi in un comodo sentiero da affrontare in completa tranquillità. Piacevolissimo l’incontro con un camoscio saltellante, che mi supera al quadruplo della mia velocità, seminandomi dopo nemmeno una trentina di metri e, infine, al km 12.4, dopo un brevissimo tratto di asfalto, continuiamo a scendere su un ripido sentiero sterrato fino a raggiungere il meraviglioso borgo di Arnosto, risalente al XV secolo (km 12.8). L’ultimo chilometro, dove lo sterrato rimane comunque ancora abbondante, viene condito da uno strappetto finale e una scalinata che ci lasciano definitivamente senza fiato. Non potevo davvero chiedere di meglio in preparazione della Spartan Race Beast di Alleghe. 761 metri di dislivello positivo, concentrati in soli 14,3 km totali, di una durezza rara nel panorama delle non competitive lombarde! Clicca sui link sottostanti per osservare tutti i particolari e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2454478678 https://www.instagram.com/p/ByxSKFMllpY/
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
Categorie
Tutto
|