Nuova corsa d’allenamento fra le montagne e il lago e altra sofferenza a causa della calura estiva e di un tasso di umidità che non lascio scampo.
Questa volta siamo a Ranzanico, un piacevole paesino arroccato sulle pendici orientali del Monte Pier¸ prospiciente il Lago di Endine, l’autentico gioiello della Val Cavallina. Ovviamente, per non lasciarci delusi, si parte subito in salita, affrontando quasi immediatamente un ripido sentiero starrato costellato di grossi sassi, che si inerpica per quasi un chilometro nel bosco, sotto la cresta del Monte Pizzetto prima di incontrare un tratto di asfalto di pari lunghezza, al termine del quale troviamo il primo ristoro. Il panorama che si gode dall’alto è davvero superbo, ma il sole dardeggia realmente senza tregua e rientrare nel sentiero boschivo è una vera e propria manna dal cielo. La discesa, però, per quanto veloce, è piuttosto tecnica, disseminata di grossi sassi, piccoli salti fra radici e continui cambi di direzione. Al quarto chilometro, alle propaggini meridionali del Monte Sparavera, ritroviamo l’asfalto, continuando a gettarci in picchiata verso il centro di Endine Gaiano (km 5). La lunga discesa termina solo al km 5.5, quando imbocchiamo la passeggiata sulla sponda occidentale del Lago di Endine, costituita in gran parte da larghi lastroni di pietra durante il primo tratto e da uno stretto sentiero sterrato nella seconda parte. Complice il caldo e un po’ di stanchezza generale, le gambe non riescono a spingere più di tanto, nonostante non siano presenti particolari asperità e la corsa si sviluppi in maniera prevalentemente pianeggiante. Al km 11.2, tuttavia, si svolta improvvisamente a destra e, dopo aver attraversato la statale, la strada inizia lentamente a salire nel centro storico di Spinone al Lago. Oltrepassiamo la Chiesa di San Pietro in Vincoli e la Chiesa di San Pietro e Paolo e, al km 11.6, prendiamo una vecchia e aspra mulattiera in mezzo al bosco, che sembra non finire mai. Per quanto mi sforzi di accennare un passo di corsa, la pendenza diventa in breve davvero proibitiva, sfiorando addirittura il 40% in un brevissimo tratto e costringendomi a camminare faticosamente fino al km 12.6. Riprendiamo a correre solo in prossimità del magnificente Castello di Bianzano, un autentico ricetto fortificato da combattimento del XIII secolo e, dopo cinquecento metri, lasciamo correre le gambe su un bel sentiero sterrato che si sviluppa fin quasi a Ranzanico. Ma c’è ancora un’ultima sorpresa: una bella salita che si inerpica sino all’arrivo, lunga quasi mezzo chilometro! Una non competitiva davvero particolare questa di Ranzanico, con le salite concentrate quasi unicamente all’inizio e alla fine, per 15,1 km totali e un dislivello positivo complessivo di ben 668 metri. Clicca sui link sottostanti per osservare il tracciato e il video del percorso! https://www.strava.com/activities/2629937196 https://www.instagram.com/p/B1TxZmtFCuv/
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AutoreDavide Salvatore Chionna. Corridore e scrittore. Amo narrare luoghi ed emozioni. archivi
Settembre 2020
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